Visita ai malati

    

Per una comunità di credenti il dolore, la malattia, la stessa morte costituiscono un grosso problema nell'esperienza umana, anche per un credente. Anche Giobbe, alcuni secoli primadi Cristo, al colmo della sua malattia e del suo dolore, aveva pestato i pugni dicendo: "Devo parlare a Dio. Ho delle rimostranzeda fare a Dio" (Giobbe 13, 3).

 guardare alla malattia, al dolore e alla morte nella particolare logica di Dio, che potremmo definire una specie di "politica di trasformazione": Dio trasforma il dolore in gioia, l'umiliazione in gloria, il servizio in signoria, il perdere in ritrovare, la morte in resurrezione e vita, gli ultimi, in primi.

 

Questo emerge in tutta la sua penezza nel mistero di Cristo morto e risorto. Ma c'è anche una ltro grosso richiamo da fare toccando il "problema ammalati" all'interno di una comunità di credenti: la verità della comunione dei santi, che ci consente di guardare agli infermi come ad una paradossale "riserva di energie, di forze, di coraggio, di generosità a cui Dio attinge continuamente per distribuire il tutto là dove il bisogno è più urgente. In proposito S. Paolo ci ricorda che Dio si serve del semplice per illuminare il sapiente, del debole per sostenere il forte, del povero per beneficiare il ricco, dell'ammalato per aiutare il sano.

 

 

La visita all'ammalato è considerata dallo stesso un gesto gradito di attenzione e di solidarietà, ma spesso diventa anche un vero e proprio momento di fede

 

Preghiera dell'ammalato

 

La malattia, Signore, è una vocazione quando ci toglie degli anni dalla vita; vocazione come stato in cui ci stabilisci per un più grande amore.

In questa vocazione ci vuoi consacrare, prendere nella nostra carne e nella nostra anima quello che ci appartiene, per riservarlo a te mediante la nostra offerta.

 

Lo stato in cui ci poni ha valore nella Chiesa, perchè la consacrazione che si compie in noi, nel dolore, deve dare abbondanza di frutti nel tuo Regno.

Quando, con gli anni, la nostra prova si appesantisce, tu ci confermi ancora nella nostra vocazione; per portare questo peso ci doni ogni giorno il coraggio e la gioia.

 

Non permettere che ci stanchiamo dello stato al quale ci elevi; facci riconoscere, in questa penosa situazione, la bellezza, l'importanza, di una esaltante missione: testimoniare a tutti e a tutto il tuo Amore misericordioso pegno di gloria futura.